Quando si parla di SEO, l’attenzione si focalizza soprattutto sulle strategie e le tecniche per far ottenere visibilità e traffico al proprio sito. Esistono molti metodi per migliorare il proprio posizionamento organico e comparire nelle prime posizioni della SERP, ma quello che a volte si tende a dimenticare è che ne esistono altrettanti per incorrere in penalità Google e vanificare tutto il lavoro fatto. Per evitare queste penalizzazioni, la cosa migliore da fare è informarsi su quali sono i casi in cui Google le mette in atto. Se invece il tuo sito è già penalizzato, con perseveranza e dedizione è possibile recuperare e riconquistarsi le SERP.
Leggi questa guida per scoprire come fronteggiare questo insidioso nemico del posizionamento: le penalizzazioni!
Cosa sono le penalità Google
Le penalità Google sono misure punitive o correttive che impattano i siti web che violano le linee guida del Motore di ricerca. Esse hanno lo scopo di scoraggiare e correggere pratiche manipolative in ambito SEO, che cercano di ingannare i meccanismi di indicizzazione e i ranking di Google. L’obiettivo è garantire che i risultati di ricerca restino utili, rilevanti e di alta qualità per gli utenti.
È importante cercare di prevenire queste penalità in quanto possono ridurre drasticamente il posizionamento di un sito web, facendolo anche scomparire dalla SERP.
Esistono due tipi di penalizzazioni che Google mette in atto:
- manuali: sono inflitte dai revisori umani quando notano che un sito non segue le linee guida. In questo caso, i proprietari dei siti vengono avvisati tramite Google Search Console e ricevono delle istruzioni per risolvere i problemi rilevati;
- algoritmiche: sono penalità automatiche che vengono decretate dagli algoritmi. Solitamente, prendono di mira articoli di bassa qualità, link sospetti e pratiche poco trasparenti.
Cause delle penalizzazioni
Le penalità possono essere inflitte per svariati motivi, vediamo i principali:
- contenuto duplicato: pubblicare un contenuto che si ripete in più parti dello stesso sito o tra siti diversi porterà a una penalità in quanto Google valorizza i contenuti unici, originali e di qualità. Cerca sempre di scrivere contenuti innovativi e che trattino di argomenti rilevanti, o comunque dai sempre un punto di vista originale sul tema che stai trattando;
- keyword stuffing: inserire keyword eccessivamente numerose e in modo innaturale nei contenuti di un sito è visto male da Google, in quanto è un modo di manipolare le SERP e ridurre la qualità dei risultati. Le keyword dovrebbero essere inserite spontaneamente nel testo, senza forzature;
- link non naturali: acquisire link tramite acquisto o altre pratiche poco trasparenti può risultare in una penalità. Vengono premiati i link che si generano in modo naturale e senza accordi tra siti;
- contenuto di basso valore: Google è interessato soprattutto alla qualità dei risultati sulla SERP, che devono sempre dare un valore aggiuntivo all’utente che compie una ricerca. Per questo motivo, i contenuti autogenerati, scritti male o non curati saranno probabilmente penalizzati;
- presenza eccessiva di annunci: troppi annunci all’interno di una pagina possono portare a una penalizzazione.
Come capire se il tuo sito è stato penalizzato
Capire se il proprio sito è stato penalizzato o meno è il primo passo per risolvere il problema. Esistono diversi modi per capirlo, in base al tipo di penalizzazione ottenuta. Vediamo i modi più efficaci:
- utilizzare Google Search Console: nel caso di penalità manuali, è sufficiente andare nella sezione “Sicurezza e Azioni Manuali”, e poi cliccare su “Azioni Manuali”. Nel caso in cui tu abbia una penalità, essa comparirà qui e ti verrà indicato quali sono le pagine colpite. Vengono inclusi anche suggerimenti su come risolvere il problema e i motivi che l’hanno fatto sviluppare;
- analisi dei cambiamenti del traffico: un calo significativo o improvviso del traffico del sito può indicare la presenza di penalità. Usando strumenti di analisi come Google Analytics, puoi esaminare l’andamento del traffico nel tempo, così da identificare eventuali cali;
- controllo delle SERP e delle keyword: se vedi che le tue parole chiave hanno smesso di posizionarsi e le pagine del tuo sito non compaiono più sulla SERP, probabilmente il tuo sito è stato penalizzato. Esistono diversi strumenti che ti permettono di controllare questi dati, e potrebbe essere utile iniziare a familiarizzare con essi;
- controllo link in entrata: se molti link di scarsa qualità o non naturali puntano al tuo sito, è probabile incorrere in una penalizzazione;
- aggiornamento algoritmi: talvolta, anche gli aggiornamenti degli algoritmi di Google possono causare una penalità. Leggi questa panoramica di tutti gli aggiornamenti Google dal 2010 a oggi per scoprire se qualcuno dei passati aggiornamenti ti ha penalizzato.
Come recuperare da una penalizzazione Google
Recuperare da una penalità Google è possibile, ed esistono diverse strategie che possono essere applicate. La prima cosa da fare è capire se la penalità è manuale o algoritmica. Una volta compreso ciò, puoi procedere a seguire i seguenti passaggi.
Recupero da una penalità Google manuale
Una volta compreso che la natura della penalità è manuale, segui i seguenti step:
- identifica la causa: vai su Google Search Console e leggi per quale motivo ti è stata inflitta la penalità;
- correggi le violazioni: una volta che conosci il problema, correggi le parti che violano le linee guida di Google. Ciò potrebbe significare rimuovere dei link, revisionare o eliminare i contenuti duplicati e correggere le pratiche di keyword stuffing;
- documenta le modifiche: documenta tutto ciò che fai e tutte le modifiche che hai apportato;
- invia una richiesta di riesame: vai su Google Search Console e invia una richiesta di riesame a Google, inviando tutta la documentazione e descrivendo in modo dettagliato ciò che hai fatto;
- attendi e monitora il traffico: può volerci del tempo prima che tu riceva una risposta, quindi resta in attesa.
Recupero da una penalità Google algoritmica
Nel caso di una penalità algoritma, le cose da fare sono queste:
- diagnosi: determina cosa ha impattato il traffico del tuo sito;
- apporta le modifiche necessarie: migliora la qualità dei contenuti, rimuovi link spam e fai tutte le cose consigliate prima;
- monitora e migliora continuamente i contenuti: prevenire è meglio che curare;
- attendi eventuali aggiornamenti di algoritmo: quando gli algoritmi si aggiornano, il tuo sito viene rivalutato automaticamente, quindi nel caso in cui credi di aver risolto il problema dovrai aspettare un po’ per vedere i primi risultati.
Affrontare una penalità di Google può essere davvero stressante per qualsiasi proprietario di sito web. Tuttavia, è anche un’opportunità per fare un passo indietro, valutare e migliorare le pratiche SEO e i contenuti presenti sul sito. Concentrarti sulla qualità, sull’adattamento alle linee guida di Google e sull’offerta di un valore reale agli utenti non solo ti aiuterà a superare la penalità, ma potenzierà anche la tua strategia digitale a lungo termine. È un processo che richiede pazienza e dedizione, ma i risultati ne valgono la pena.
Il modo migliore per difendersi dalle penalizzazioni Google è quello di non riceverne affatto, quindi impegnati ad assicurare una qualità costante e duratura.
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Articolo scritto in collaborazione con: Clickable